Il fatto di intraprendere una cosa giusta, ovvero evolutiva, imprime una spinta verso l’alto ed attiva forze trascendenti, che prima erano al di fuori della nostra disponibilità. È proprio in questo contesto che possono arrivare le “intuizioni”, le “visioni” nuove, che successivamente chiederanno di essere sistematizzate nella conoscenza e, infine, esperite.
Si pensi alle intuizioni dei grandi scienziati che hanno rivoluzionato la visione del mondo: Pitagora, Archimede, Galileo, Newton e altri, agli innovativi ideali etico-spirituali portati dai Rishi, dai profeti, da certi filosofi, e canoni di bellezza, che hanno segnato profondamente l’arte, come Fidia con la sua scuola, Giotto, Leonardo, Michelangelo, Raffaello e molti altri. Tutti profondamente immersi nell’azione evolutiva, laddove si aprono nuovi orizzonti, e contatti con le forze che consentono di accedere a livelli superiori di realtà.
Perché questo circolo virtuoso sia attivato, tuttavia, è necessario compiere un primo atto di ispirato coraggio.
È necessario agire per fare il “Bene”, ovvero agire nel dharma. La realizzazione del dharma, con la giusta predisposizione di umiltà e di servizio, mette in moto energie che sostengono il volo evolutivo. Nelle scritture si legge “chi sostiene il dharma è dal dharma sostenuto, chi calpesta il dharma è dal dharma calpestato” (cfr. Mahabarata, Adi Parva).
Marco Ferrini
Commenti (0)