In ogni circostanza dobbiamo prestare attenzione affinché il nostro agire non sia diverso dal nostro parlare, così come il parlare non sia diverso dal nostro agire. Possiamo imparare a correggerci al fine di eliminare la contraddizione nel comportamento, causa di inevitabili rovine. Talvolta le circostanze possono metterci in difficoltà, come un’emergenza scottante che richiede immediatezza di risposta, quindi non sempre ci è dato tempo a sufficienza per ben pensare a ciò che diciamo; a volte è urgente pronunciarsi e non sempre troviamo le parole più adatte o siamo in grado di descrivere il nostro stato d’animo o spiegarci come vorremmo. Ben consapevoli di queste circostanze per esperienza, non si deve imporre ad altri di pronunciarsi senza dar loro il tempo di riflettere.
In alcune circostanze può accadere di sentirsi impreparati ad esporre il nostro punto di vista, ma non dovrebbe essere vissuto come un problema, che diviene tale sotto l’influenza della fretta o della paura.
Ciò che davvero conta è riuscire ad essere corretti nel comportamento, evitando di essere noi stessi la fonte di inevitabili sofferte conseguenze.
“Vaco Vegam”: che la forza della parola non prenda mai il sopravvento su di noi!
Non sono facili i rapporti tra esseri umani, soprattutto in momenti di disagio, di frettolosità e paura, o in situazioni di mancanza di spazio, carenza di riposo, cibo, acqua oppure di tempo per dare una risposta ponderata; ognuno deve cercare di fare il proprio meglio e impegnarsi a non commettere errori, a non aggravare la propria situazione sostenendo posizioni irragionevoli.
Affinché ciò avvenga è indispensabile mantenere la mente serena, calma.
Le nostre o altrui acque di manas - la mente - dobbiamo evitare di renderle agitate, tempestose. Se tali acque rimangono calme e trasparenti, possiamo contemplare e dirigere l’azione secondo le finalità più evolutive, a favore nostro e altrui contemporaneamente.
Marco Ferrini
Commenti (0)