Aiutati, che Dio ti aiuta
Marco Ferrini
La fortuna, per fortuna, non sta a lungo fissa nello stesso posto, né con la stessa persona.
Ma questa sua eterna mobilità non è una sfortuna, perché ci obbliga a riprogettarci, a superare i nostri limiti, la nostra inerzia, le nostre paure.
Quando una persona si abitua troppo alla fortuna, diventa irascibile anche per il più insignificante contrattempo; intrattabile a causa della pretesa a cui, sfortunatamente, si è resa oramai dipendente.
L'evoluzione spirituale richiede un carattere affamato di libertà, creativo, capace di affrontare e risolvere problemi man mano che si presentano.
È questa attitudine che dovremmo richiedere nelle nostre preghiere, piuttosto che domandare che la fortuna prenda residenza fissa a casa nostra.
Questa predisposizione ci permette di rimanere lucidi, capaci di attendere il futuro con serenità, contando sulla Divina Provvidenza (dharma), che a tutto provvede.
Ciò ricorda il detto popolare: "aiutati che Dio ti aiuta".
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