
In occasione del nostro ultimo incontro webinar, una partecipante mi ha posto la seguente domanda:
“Nei sogni ricorrenti trovo curioso osservare, in tal ricorrere, la presentazione continuativa a se stessi di una certa realtà. La rappresentazione onirica di questo tipo propone la situazione più volte, con similitudini che si protraggono e magari con particolari o emozioni leggermente diversi. Ma quale messaggio è insito nella ripetitività? Grazie, Edda.”
Come avevo promesso, rispondo a questo interessante quesito attraverso il mio blog a beneficio anche di altri che potrebbero essere interessati al tema.
Presso tutte le grandi civiltà del passato i sogni hanno riscosso un grande interesse. Egizi, assiri, greci, romani, celti e altri hanno rappresentato il sogni in tutte le loro opere artistico-letterarie e religiose. Basti ricordare la ricorrenza dei sogni nei testi sacri dei tre monoteismi mediorientali: ebraismo, cristianesimo e islamismo.
Dopo secoli bui, il sogno è tornato alla ribalta della cultura contemporanea grazie alla reinterpretazione che ne hanno dato Freud e Jung a partire dall'inizio del secolo scorso.