L'amore è una potenziale facoltà di tutti gli esseri. Praticando l'amore, questa facoltà si sviluppa e diventa una capacità.
L'oggetto dell'amore non è esclusivo; l'amore può essere rivolto verso qualsiasi persona, e quando è veramente amore non può essere che così. Man mano che si pratica, l'amore si manifesta dunque come una scelta relazionale, come naturale inclinazione, dunque ogni cosa diventa oggetto d'amore, non solo la compagna o il compagno nella coppia o la propria famiglia.
Il concetto che un rapporto si possa impunemente troncare se presenta dei difetti apparentemente insormontabili è errato, come lo è l'idea preconcetta che debba essere mantenuto a qualsiasi condizione, poiché l'altro ha facoltà di non amare. Dunque l'amore non deve dipendere dalla precondizione che l'altro ami.
Tutti siamo parte della stessa interezza, non solo costituita dall'umanità ma più ampiamente da tutte le creature e da quell'unità che è la vita che è condivisa da tutti gli esseri e che possiamo definire Dio. Dunque ogni essere è essenzialmente unito per la vita a quell'unicità che è la vita e può ritrovare la comunione con la vita attraverso l'amore. Allo stesso tempo è altrettanto evidente che ogni essere umano ha le sue peculiarità e che il rapporto con ciascuna creatura può svilupparsi secondo dinamiche temporalmente o peculiarmente diverse, ed è proprio la capacità di gestione della tensione tra i due poli: l'unità e la diversità, che è lo scopo dell'amore, ovvero l'integrazione di ognuno con gli altri fino alla comunione e armonizzazione di unità e diversità. Da qui possiamo definire l'amore autentico come frutto dell'impegno attivo, dinamico verso tale scopo evolutivo che implica: attenzione, cura, rispetto, responsabilità, comprensione, creatività, autonomia e desiderio di veder crescere e diventare felice la persona o le persone amate. In definitiva amare è aiutare una persona o un gruppo a realizzare le proprie potenzialità valorizzandole. Se amiamo una rosa, la dovremmo far diventare la più bella rosa: non per goderla egoisticamente ma per offrirla agli altri. Lo stesso, e a maggior ragione, dovremmo farlo con le persone.